Vedelago

Vedelago Via per Castelfranco 1902

Il territorio

Il centro del paese è dominato dalla chiesa di S. Martino Vescovo. Ampliata nel 1906-7 dal parroco don Luigi Brusatin sull’originario impianto settecentesco, nel 1922 l’arcipretale era già divenuta insufficiente per le esigenze di culto della popolazione. Tra il 1924 e il 1925, don Giuseppe Mattara, successore del Brusatin, affida la progettazione di una nuova chiesa all’architetto Luigi Candiani (1888-1993), supportato dal collaboratore arch. Vettorazzo. Domenica 5 aprile 1926 viene posta la prima pietra del nuovo tempio a pianta basilicale, con tre navate, abside e transetto, e il 16 settembre 1927 i lavori sono conclusi. Del tempio precedente si recuperano vari elementi ed arredi: tra essi, l’altare maggiore in marmo bianco intarsiato di diaspro siciliano, collocato all’interno del nuovo ciborio, e il fonte battesimale con piramide lignea a cinque scomparti trapezoidali dipinti, datata 1599.

Negli anni successivi al completamento delle strutture architettoniche si pone mano agli apparati decorativi degli interni: nel 1933 l’affresco dell’abside con Il sogno di S. Martino del pittore Gino Borsato (1905-1971); nel 1934 il soffitto con simboli ecclesiali, cristologici e mariani; nel 1940 i pavimenti lapidei a tessera veneziana (simboli, tra gli altri, cristologici, ecclesiali, ebraico-cristiani); tra il 1941 e il 1947 (consacrazione della chiesa il 10 novembre) l’imponente decorazione musiva di navata, transetto, presbiterio e abside (Apostoli, Santi, Evangelisti, simboli eucaristici e cristologici), opera di mosaicisti muranesi e veneziani. Nei pressi del municipio, si trova la settecentesca villa dei nobili trevigiani Zuccareda, di proprietà comunale, recentemente restaurata. Sul lato est di via Montegrappa, non lontano dalla Postumia, sorge l’oratorio dedicato a San Mamante, attestato fin dal secolo XIII.

(testo a cura di Giacinto Cecchetto)