Cavasagra

Cavasagra Piazza General Caviglia

Il territorio

Alle origini di Cavasagra. Nella visita pastorale del 1779, la chiesa vecchia fu ritenuta insufficiente per una popolazione di quasi 800 anime. Nel 1818 si pose mano ad una nuova chiesa, l’attuale, come la precedente dedicata a S. Andrea Apostolo, per iniziativa del parroco don Marco Bonetti e grazie al concreto aiuto della popolazione.

Dopo alcune disavventure strutturali, i lavori furono affidati all’abile capomastro Natale Boato di Salzano (autore del progetto della facciata) e si conclusero nel 1824 (consacrazione il 19 ottobre 1828). Il campanile fu innalzato nel 1893, sulle rovine del precedente eretto nel 1673. Un pregevole dipinto degli anni ’40 del secolo XVI orna l’abside: attribuito a Francesco Beccaruzzi (1492-1562), raffigura l’Apostolo Andrea e i santi Girolamo e Maria Maddalena. Sugli altari laterali e ai lati del presbiterio, in senso orario (rispetto all’ingresso): Sacra Famiglia di Lorenzo Giacomelli (sec. XIX); Madonna con Bambino dipinto del 1854, opera di Enrico Romolo (sec. XX); una pala con S. Paolo, Sant’Antonio abate e Sant’Agostino di pittore veneto del sec. XVII; altra pala con S. Giovanni Evangelista di pittore veneto del secolo XVII; Crocifisso con i santi Paolo e Antonio abate del citato Enrico Romolo; infine: Madonna con Bambino, con S. Giovanni Evangelista, i santi Lugi Gonzaga e Antonio da Padova e il beato Enrico da Bolzano, opera datata 1905 del trevigiano Luigi Gasparini.

Di grande interesse storico e architettonico è la villa appartenuta ai patrizi veneziani Corner del ramo Piscopia, documentata tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500, sul cui corpo centrale intervenne Giorgio Massari tra il 1715 e il 1717, Una radicale ristrutturazione che attribuì all’edificio pianta e prospetto attuali avvenne nella seconda metà del ‘700 probabilmente per mano dell’architetto castellano Francesco Maria Preti (1701-1774). Il 30 novembre 1907, la villa, allora in proprietà del bergamasco Antonio Frova, fu al centro di una rivolta dei fittavoli, esasperati dalle oppressive condizioni imposte dallo stesso Frova. Nella fase conclusiva della Prima Guerra Mondiale, la villa fu sede del comando dell’VIII Armata, guidata dal generale Enrico Caviglia. Nella località di Carpenedo, gli abitanti vollero costruire nel 1854 una loro chiesa, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo apostoli, sul luogo dove sorgeva un oratorio della famiglia Minotto (o Bomben). All’elegante chiesetta, progettata da Agostino Sartori, residente a Carpenedo, fu affiancato nel 1874, a spese degli abitanti, un elegante campanile in stile neogotico. All’interno del tempietto vi sono un dipinto con i santi Patroni (di pittore veneto del sec. XVI) e bassorilievi in gesso di Marco Pasato, originario del colmello e diplomato alla Regia Accademia di Belle Arti di Venezia.

(testo a cura di Giacinto Cecchetto)